In questo weekend verrà effettuato a Roma lo spoglio delle schede elettorali per il rinnovo del Consiglio Nazionale dei Geologi.
Desidero fare alcune premesse: queste elezioni, come tutte quelle politiche, sono state inondate da polemiche volte a screditare le liste e talvolta i singoli candidati; secondo il mio punto di vista se si deve fare polemica, essa deve essere costruttiva e basata su fatti reali e dimostrabili e non essere fatta solo per il gusto di farla. Inoltre il Consiglio attualmente in carica ha senz’altro il merito di aver utilizzato i media per far conoscere le professionalità di noi geologi ed ha svolto anche delle iniziative volte a sensibilizzare i cittadini verso la geologia ed i rischi “geologici”.
Mi auguro che il nuovo Consiglio che verrà eletto, di qualsiasi lista esso sia, continui in questo percorso che è stato tracciato anche perché il geologo non è uno studioso-naturalista di fine 800 ma un professionista che sta in un libero mercato e quindi soggetto alle sue regole e leggi e sinceramente non capisco i colleghi che pensano che il geologo non sia un imprenditore; noi siamo imprenditori di noi stessi, perché investiamo in strumentazioni e software e stiamo in un mercato liberalizzato e perché no, possiamo pubblicizzarci così come fanno anche le altre categorie di professionisti; la visione che hanno alcuni colleghi della libera professione è assolutamente anacronistica.
Una polemica la voglio fare sulle modalità di voto: è per me inaccettabile che nel 2015 coloro i quali non vanno a votare presso il seggio di Roma (la maggior parte) debbano prima far autenticare la propria firma apposta sulla busta contenente la scheda elettorale e poi spedirla a mezzo raccomandata. Ho letto che la modalità di voto online non è percorribile perché non garantisce l’anonimato del voto, cosa assolutamente non vera perché ci sono i modi affinché tale anonimato venga garantito.
Il mio candidato ideale degno di ricoprire la carica di Presidente o di Consigliere Nazionale dei Geologi è colui il quale non è dipendente pubblico e quindi vive solo di libera professione, così da capire realmente quali sono i problemi connessi ad essa e colui il quale non ricopre alcun incarico istituzionale perché ciò denota un chiaro “attaccamento alla poltrona” ed anche perché è difficile fare bene il geologo, il Consigliere e ricoprire una carica istituzionale.
Il mio auspicio è che vincano questi candidati ideali e che svolgano la carica di Consigliere e/o di Presidente con spirito di servizio nei confronti di tutti gli iscritti.
Fabrizio Citarrella