La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha fissato i nuovi criteri per affidare le consulenze legate all’amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati alla mafia. Tali criteri sono che i liberi professionisti non dovranno avere affinità fino al terzo grado di parentela con l’amministratore giudiziario dal quale verranno chiamati, con i giudici che si occuperanno del procedimento di sequestro, e con il personale della cancelleria al fine di evitare che gli incarichi vengano assegnati, come è avvenuto, ai familiari o ai parenti.
I professionisti non dovranno aver ottenuto più di venti incarichi in un anno da parte del Tribunale di Palermo, non potranno essere in contemporanea amministratori giudiziari di altri beni e non dovranno essere stati coadiutori nelle amministrazioni giudiziarie per più di dieci volte in un anno.
Sono inoltre previsti tetti massimi per le parcelle da liquidare ma su questo punto la sezione di prevenzione deciderà prossimamente.
Fabrizio Citarrella
Fonte: Giornale di Sicilia del 10/12/2015