Una risposta comune all’erosione delle spiagge, soprattutto quando essa rischia di minare e distruggere strade o edifici, è stata quella di costruire ed estendere dei muri. Questi sono destinati a prevenire gli attacchi delle onde sulla costa in erosione, una falesia in arretramento o sulle dune, che non hanno davanti una spiaggia alta ed ampia che eviti alle onde di raggiungere il retro della spiaggia. Spesso, inizialmente, sono dei banchi di terra scavata da un fossato, ma quando essi vengono danneggiati dalle onde di tempesta, vengono sostituiti da massi o da strutture in cemento. Queste mura solide, che sono progettate per sopportare la forza delle onde che si infrangono, inevitabilmente riflettono queste ondate con una risacca che trascina via la sabbia della spiaggia. Strutture artificiali come i tetrapodi in cemento armato sono meno riflettenti dei muri, ma possono causare l’erosione da risacca sui loro fianchi esposti verso mare.
Per fermare l’erosione delle spiagge si è fatto ricorso a strutture artificiali di vario genere. Alcune hanno avuto successo, ma molte hanno fallito e sono state abbandonate. Alcune hanno contribuito a proteggere e mantenere le spiagge, ma molte hanno portato ad un’ulteriore erosione delle spiagge. Negli ultimi decenni è stata data attenzione al ripascimento artificiale, soprattutto negli Stati Uniti, in Europa occidentale ed in Australia, come strumento di lotta contro l’erosione delle spiagge.
Fabrizio Citarrella