La scoperta è avvenuta nel 2005 ma la notizia è stata diffusa solo adesso, però prima (tre anni fa) è stato effettuato un sopralluogo per studiarne meglio i dettagli; si tratta di una rappresentazione di una pittura rupestre rinvenuta in una grotta del Sahara egiziano e scoperta casualmente dal geologo Marco Morelli direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato, durante una spedizione geo-archeologica tra la valle del Nilo e il Gilf el-Kebir avente altri scopi scientifici.
La pittura rappresenta una donna posta a sinistra, riconoscibile dai seni stilizzati e dalle forme sinuose, un uomo posto a destra ed un bambino posto al centro e più in alto rispetto alle due figure; poco più in la è raffigurato un punto grossolano che potrebbe rappresentare un corpo celeste, mentre in alto ed in basso rispetto al nucleo familiare troviamo due diversi animali di difficile interpretazione. Si tratta quindi della rappresentazione di una natività o della costituzione di un nucleo familiare composto da padre, madre e figlio.
Questo disegno si trova sulla volta di una grotta ribattezzata “Grotta dei genitori” e si pensa che risalga al Neolitico. La straordinarietà della pittura sta nel fatto che scene simili non sono mai state rappresentate fino all’età paleocristiana e quindi rappresenta qualcosa di unico.
Fabrizio Citarrella