Torno a scrivere dopo qualche mese, avrei altri articoli da scrivere, sull’erosione costiera, sul nuovo software dell’indagine sismica ma ciò che è accaduto sabato sera è l’ennesima tragedia dovuta alla strafottenza nei confronti delle normative, della strafottenza nei confronti della geologia, strafottenza che è trasversale a tutti i livelli e classi sociali, dalla politica al proprietario degli immobili, dal tecnico al cittadino.
Potrei scrivere questo articolo utilizzando un linguaggio diplomatico ma forse è meglio utilizzare terminologie un po più forti che possano andare dritto al cuore ed alla testa del problema.
L’Italia ha un tumore……..sì, ha un tumore che non si riesce a curare nonostante anni di chemioterapie……il tumore è la sottovalutazione dei rischi geologici, della strafottenza nei confronti delle leggi, il tumore dell’abusivismo invasivo come una metastasi. Le chemioterapie a cui è stata sottoposta l’Italia sono i disastri ambientali che si sono susseguiti dal dopoguerra ad oggi, dal Vajont in poi, senza che nulla sia cambiato, nell’approccio e nella sensibilità verso queste tematiche, nell’opinione pubblica che si scandalizza all’indomani delle tragedie ma che poi mette la testa sotto la sabbia magari compiendo essa stessa abusi edilizi; si preferisce intervenire a tragedia avvenuta (forse per convenienza?) e non facendo prevenzione, come diciamo noi geologi da anni. Tutto inutile, le tragedie, siano esse terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, ecc. non hanno insegnato niente. Quanti articoli avremo letto sulle così dette “tragedie annunciate”, sul “dissesto idrogeologico”?…..centinaia…… a cosa sono servite queste “tragedie annunciate”?…..a nulla!
La politica produce norme valide, ma spesso queste vengono ignorate dalle amministrazioni locali, da tecnici compiacenti col committente-cittadino e quest’ultimo, a volte, ignora i vincoli paesaggistici e le norme e crea abusi edilizi.
C’è la normativa antisismica, esistono le fasce di rispetto per i corsi d’acqua, i pozzi, la linea di costa….le leggi esistono ma vengono ignorate anche per carenza di cultura geologica e per raggiungere i propri scopi che possono essere quelli di costruirsi una casa o altro.
Nel solo territorio comunale di Palermo abbiamo un vasto campionario di zone a rischio frana elevato e molto elevato nelle fasce pedemontane come Monte Gallo, Monte Pellegrino, ecc. aree a rischio esondazione nei pressi dei corsi d’acqua cittadini, i quali sono stati in parte tombati, incanalati come se si trattasse di rigagnoli, abbiamo una grande parte di territorio comunale che insiste su siti di interesse per la presenza di qanat e cavità, quindi a potenziale rischio di sprofondamento…..il cittadino è informato di tutto ciò? Esistono i Piani di Emergenza Comunale? Conosce l’ubicazione delle aree di raccolta in caso di calamità naturali?….Ovviamente no!
Noi geologi, anche attraverso i vari Ordini Regionali ed il Consiglio Nazionale, abbiamo sempre cercato di sensibilizzare le amministrazioni, i tecnici ed i cittadini nei riguardi dei rischi e delle pericolosità geologiche. A questo riguardo, Venerdì 16 Novembre, in diverse scuole italiane medie e superiori, si svolgerà una giornata di sensibilizzazione nei confronti degli studenti dal titolo “La Terra vista da un professionista: a scuola con il geologo”,dove noi geologi, compreso il sottoscritto, effettueremo un’opera di divulgazione circa i temi delle pericolosità e dei rischi geologici, parleremo del Sistema della Protezione Civile, dei corretti comportamenti da adottare in caso di calamità naturali ed illustreremo i rischi naturali presenti nel territorio comunale di competenza. Cercheremo di sensibilizzare le nuove generazioni riguardo questi importanti ed attualissimi argomenti e contemporaneamente nella vita professionale quotidiana, non smetteremo mai di svolgere questa opera di sensibilizzazione nei confronti dei potenziali clienti ed a livello di Ordini Regionali e di Consiglio Nazionale, nei confronti delle istituzioni, dal Governo al più piccolo Comune italiano.
Dott. Geol. Fabrizio Citarrella
Foto ANSA