Il geologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Claudio Chiarabba, afferma che le estrazioni petrolifere non sono invasive per il sottosuolo e che lo è di più uno scavo per una galleria; ma la re-immissione di fluidi in profondità deve essere effettuata in modo controllato e considerando le caratteristiche del sottosuolo perché potrebbero indurre dei piccoli terremoti di magnitudo inferiore a 2.
Allo scopo di regolamentare tale iniezione di fluidi nel sottosuolo, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha predisposto delle linee guida per i monitoraggi su tale attività.
Il geologo dell’INGV aggiunge che i casi di terremoti indotti dall’iniezione di fluidi nel sottosuolo sono molto pochi rispetto al numero di pozzi scavati e dipendono dalla loro azione prolungata nel tempo e dalla velocità del processo.
Fabrizio Citarrella
Fonte: www.ansa.it