Nella mattina del 14 Marzo scorso, una frana ha interessato la strada di accesso all’Hotel Avalon Sikanì in località Skino, a Gioiosa Marea (Prov. Messina). Nei prossimi giorni la strada verrà liberata dal materiale franato. Nella zona su cui sorge l’albergo, dall’esame della carta geologica, sono presenti diverse faglie e viste le dimensioni dell’hotel e la zona su cui esso sorge (in cima ad una collina che è stata sbancata) e considerando la litologia della zona (natura geologica dei terreni) non è il posto ideale dove andare a costruire.
Nella foto seguente l’Hotel Avalon Sikanì
La frana non è l’unica ad aver interessato quella zona, infatti nei gironi scorsi si è verificata una frana sulla SS 113 in località Falconaro che si trova in zona R4, cioè in una zona a rischio idrogeologico molto elevato. I rocciatori hanno effettuato il disgaggio delle rocce a rischio crollo e per la riapertura della strada statale bisognerà attendere almeno una settimana.
Un’altra frana si è verificata il 15 Marzo sulla strada statale 113 nei pressi di Capo Skino, anch’essa ricadente in zona R4 come si può vedere dalle foto di cui sopra; Gioiosa Marea risulta così isolata sia per chi proviene da Brolo, sia per chi proviene da Patti; uniche vie di accesso sono delle piccole strade di montagna che però risultano invase da detriti.
Il sindaco di Gioiosa Marea incontrerà il presidente del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) per discutere sulla realizzazione di uno svincolo autostradale sul viadotto Zappardino nel territorio comunale di Gioiosa Marea. Tale svincolo non sarebbe di difficile costruzione poiché il viadotto autostradale si eleva per pochi metri dalla sottostante strada che costeggia il torrente e risolverebbe i consueti problemi di isolamento dovuti alle frane, anche durante la stagione turistica, in cui si trova l’abitato di Gioiosa Marea ed i numerosi residence e villaggi turistici che sorgono in zona.
Le cause di innesco di queste frane sono da imputare agli eventi meteorici, alla geomorfologia (conformazione) del territorio ed ai litotipi (rocce) affioranti in zona, i quali sono costituiti da Paragneiss e da Micascisti a tessitura scistosa; tale tessitura conferisce alle rocce la capacità di sfaldarsi in lastre sottili e questo è sicuramente un fattore determinante nell’innesco di eventi franosi. A tutto ciò si aggiunge la costruzione di edifici in zone a rischio idrogeologico molto elevato.
Fabrizio Citarrella